VIAGGIO IN THAILANDIA
BANGKOK E PHUKET
Novembre 2017 / Barbara T85
Sono bastati alcuni scatti fotografici da parte di un amico residente in Thailandia a farci decidere la meta del nostro viaggio: sole, mare, caldo, distese di ananas e mango.
Cosa desiderare di più per sfuggire ai primi freddi udinesi del mese di novembre?

Alla fine, il nostro viaggio si è rivelato una vera e propria scoperta: un Paese tanto ricco quanto povero, immensamente umido, dai profumi forti e dalla gente sempre sorridente. Siamo partiti da Venezia con Lufthansa, scalo a Francoforte, arrivo a Bangkok. Appena atterrati ci hanno colpito immediatamente due cose: “perché abbiamo dei piumini invernali addosso?!” e “che cosa sono questi odori nell’aria??”: ed è così che abbiamo scoperto lo street food thailandese.
Bangkok ti colpisce da subito: caldo afoso, traffico intenso, palazzoni altissimi affiancati a case in legno fatiscenti. Moderno e tradizione si fondono, in un continuo vociare di ambulanti che ti propongono ogni tipo di alimento, venduto nei carrettini a bordo strada: dal mango maturo al cocco tagliato con un’ascia sul momento, involtini di foglie di palma, spiedini agrodolci, gelato fritto, pad thai (il loro piatto tipico…e delizioso! Consiste in pasta di riso saltata in padella con alimenti vari, come ad esempio uovo, salsa di pesce, peperoncino, verdure, germogli di soia, gamberi e pollo), pesce appena pescato cotto o fritto al momento ed infine…larve ed insetti! Ci vuole un po’ per abituarsi al mix di profumi e odori di questo Paese, ma si finisce per apprezzarli dopo aver degustato alcuni di questi piatti.


Siamo rimasti a Bangok per tre notti, con due escursioni organizzate: la prima giornata abbiamo visitato il Royal Grand Palace, il maestoso palazzo reale, all’interno del quale è possibile visitare il Palazzo Montien, il Palazzo Chakri e il Palazzo Dusit. A seguire, visita del Wat Pho, il monastero buddista più antico della città, noto per custodire al suo interno una gigantesca statua del Buddha reclinato. Infine abbiamo attraversato il fiume Chao Praya per raggiungere il Wat Arun, maestoso monastero.
Il secondo giorno abbiamo invece partecipato a un’escursione di mezza giornata al mercato galleggiante della località di Damnern Saduak: un’esperienza unica. Abbiamo fatto una breve crociera lungo i canali rurali esterni al mercato, dove si ergono delle case colorate erette su palafitte e immerse in una vegetazione rigogliosa e verdeggiante, una traversata quasi surreale, per poi giungere al canale principale che ospita il mercato galleggiante. Lungo il canale, in un allegro vociare di commercianti a bordo delle loro tipiche imbarcazioni in legno, è possibile acquistare svariate mercanzie esotiche: dalla frutta tropicale all’artigianato locale, il tutto gustando un fresco gelato al cocco servito nella noce stessa. Se si è bravi nelle contrattazioni, è davvero possibile fare ottimi acquisti a prezzi stracciati!

Il terzo giorno abbiamo invece optato per la giornata libera, visitando due dei grandi centri commerciali presenti in città: l’MBK Center e il Terminal 21. Entrambi sono sviluppati come dei multipiano e in ogni piano vendono una categoria merceologica differente: una festa anche per gli amanti dell’elettronica, si possono trovare ottimi prezzi su telefonia e sulle ultime tecnologie.

Una nota di merito, in quanto amante spassionata degli unicorni, va al Unicorn Cafè: come fa intendere il nome stesso, è un bar a metà fra il kitsch e il mondo dei sogni, dedicato agli unicorni, dove è possibile gustare delle pietanze color arcobaleno e addirittura affittare un costume! La sera ci siamo immersi invece nella confusionaria Patpong, quartiere a luci rosse dove si tiene l’omonimo mercatino notturno, ma ci sono anche locali per bere una birra e una vastissima scelta di venditori ambulanti di street food.
Tre giorni sono il tempo ottimale per ammirare questa città e visitare le attrazioni principali, avendo anche del tempo libero per girare autonomamente e fare shopping. La città è facile da girare con i mezzi pubblici o avvalendosi di taxi o tuc tuc (questi ultimi sono più costosi, ma un piccolo giro merita).
Ci siamo poi trasferiti con un volo interno nell’isola di Phuket, dove abbiamo pernottato i restanti giorni della nostra vacanza. Abbiamo trascorso 9 giorni su quest’isola, alternando giornate libere ad escursioni organizzate. Noleggiando un motorino, disponibile negli hotel, è possibile girare facilmente gran parte dell’isola, per andare alla scoperta delle spiagge più belle e meno affollate. Indimenticabile Freedom Beach, nei dintorni di Patong, mare cristallino e spiaggia bianchissima, circondata dalle palme. Non è invasa dai turisti ed è per questo una delle più tranquille e godibili spiagge dell’isola: per raggiungerla a piedi bisogna fare una breve ma avventurosa camminata nella foresta. Anche Banana Beach merita una visita, una delle poche spiagge quasi incontaminate.

Per chi noleggia uno scooter, va senz’altro affrontata la salita per raggiungere la statua del Big Buddha: il panorama dalla cima è impagabile e la sensazione è veramente quella di calpestare un luogo sacro.
Un breve riassunto delle escursioni che abbiamo fatto:

PHI PHI ISLAND: giornata in barca alla scoperta dell’arcipelago delle isole Phi Phi Islands. Consigliato? In giornata, NO. Questa escursione è troppo caotica e affollata da turisti, in poche ore si toccano troppe isole. Tornando indietro, sceglierei di pernottare almeno una notte in un resort qui per godermi le spiagge meno battute dai turisti e dagli sbarchi.

JAMES BOND ISLAND: giornata alla scoperta della famosissima isola di James Bond, nella baia di Phang Nga. Memorabile l’esperienza del kayak guidato, che permette di addentrarsi nelle caverne che collegano le lagune di questo arcipelago. Con una piccola mancia al signore che guidava il nostro kayak, abbiamo guadagnato un percorso extra nelle caverne e un meraviglioso fiore realizzato sul momento con una foglia di palma: impagabile!

SIMILAN ISLANDS: per gli amanti dello snorkeling è un’escursione da non perdere! Sempre in giornata, si visitano Miang Island, Payu Island e Ba-ngu Island: acqua cristallina, pesci tropicali e spiagge paradisiache. Per chi voleva, c’era la possibilità di pernottare in un campo tendato per una notte, purtroppo noi l’abbiamo scoperto troppo tardi.
Nel mese di novembre si conclude la stagione delle piogge, ma è ancora possibile, nonché probabile, finire sotto un acquazzone improvviso. A noi questa variabilità non ha creato disturbo, anzi: un giorno eravamo a prendere il sole nella spiaggia di Kata Beach quando improvvisamente il cielo si è scurito ed in poco tempo è arrivato un acquazzone. Tutte le persone che erano in spiaggia si sono limitate a coprire zaini e asciugami con delle mantelline in plastica (acquisto d’obbligo in questa stagione, le vendono a meno di 1 euro in ogni angolo) e si sono tuffate in mare per fare un bagno sotto la pioggia calda: indimenticabile. Mezzora dopo eravamo nuovamente sotto il sole!
Per concludere: una vacanza che mescola momenti di relax ad avventurose escursioni, il costo della vita è piuttosto basso quindi è un’ottima meta anche per chi desidera una vacanza “low budget”. Per coloro che invece vogliono farsi coccolare, ci sono un sacco di ottime scuole di massaggio riconosciute e certificate in cui è possibile fare trattamenti estetici o massaggi.
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